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Perché acquistare un’auto elettrica conviene?

Tutti i cambiamenti importanti comportano un salto nel buio? Non per forza. Infatti qui ci sono 3 buone ragioni per investire, anche oggi stesso, nell’elettrico che (forse) non hai ancora considerato.

3 ragioni per cui una BEV conviene

Perché un’auto elettrica conviene?

Eppure in materia di auto non inquinanti, full electric in particolare, il costo d’ingresso da sostenere emerge come principale barriera all’acquisto per il 70% dei rispondenti alla survey diretta ai possessori di passenger car elettriche ed a persone interessate all’acquisto, come riportato dallo Smart Mobility Report 2022 (nostra principale fonte per la formulazione di questo articolo).

Accade spesso che i potenziali acquirenti sottovalutino i minori costi di utilizzo sul lungo periodo.

In particolare ci riferiamo sia ai benefici puramente economici lungo tutto il ciclo di vita del veicolo, che agli incentivi messi sul piatto da Stato e Regioni, senza contare naturalmente quelli ambientali legati al calo delle emissioni.

Lasciandoci ispirare dalla lettura del Report, abbiamo raccolto tre aspetti da considerare per rileggere e razionalizzare l’acquisto dell’auto elettrica. Da spesa impegnativa a investimento sul medio-lungo termine, è possibile? Scopriamolo insieme nei prossimi paragrafi.

Un aspetto da non sottovalutare. Cos’è il total cost of ownership – TCO?

Quanto costa acquistare un’auto? Che sia inquinante o meno ( BEV o PHEV ), è facile cadere nella tentazione di fermarsi al mero prezzo iniziale, senza invece considerare una molteplicità di fattori.

Un esempio? La sostenibilità.

No, per una volta non ci riferiamo esclusivamente a quella ambientale, bensì all’impegno economico necessario per mantenere l’autovettura durante il suo intero ciclo di vita: acquisto, utilizzo, manutenzione, fine vita.

L’analisi del Total Cost of Ownership dei veicoli elettrici riportata da Smart Mobility Report per l’anno 2022, mostra come l’impatto significativo sulla convenienza economica dei veicoli elettrici sia connessa a diverse evidenze tra cui: gli incentivi all’acquisto, di cui parleremo tra poco, e non solo.

Per quanto concerne “manutenzione ed utilizzo”, per esempio, in tutte le regioni italiane, le BEV godono dell’esenzione del pagamento della tassa di circolazione (bollo) per cinque anni a decorrere dalla data di prima immatricolazione; al termine dei quali si deve corrispondere una tassa pari ad un quarto dell’importo previso per i veicoli a benzina. Interessanti eccezioni sono rappresentate da Piemonte e Lombardia, dove le auto ad alimentazione elettrica godono dell’esenzione permanente e laValle D’Aosta, dove l’esenzione ha durata pari a 8 anni.

Parlando di manutenzione è bene ricordare che i brand automotive coprono la batteria, elemento chiave di un’elettrica, con una garanzia che non è mai meno di 8 anni o 160.000 km.

E il tagliando? Sebbene su un’elettrica le componenti da controllare ed eventualmente da manutenere siano esigue, almeno sui primi tagliandi, il costo da affrontare rimane pressoché invariato rispetto a un’auto a benzina. La competitività di un’elettrica sta nel mantenere costi inferiori sui tagliandi normalmente più impegnativi, quelli cioè dei 40-60-100.000 km. Anche da questo punto di vista, quindi, una BEV è competitiva.

Incentivi Statali e Regionali previsti per i veicoli a bassa emissione ed oltre. Tutte le iniziative locali a supporto della mobilità sostenibile

Gli incentivi disponibili, siano essi statali regionali, provinciali e comunali, rappresentano il maggior traino all’acquisto di un’auto elettrica. Ne ha infatti beneficiato l’ampia maggioranza di chi ha comprato un veicolo elettrico (circa il 76%), a riprova che l’accesso all’incentivo sia la strategia più comune adottata finora per l’acquisto dell’auto elettrica e per contrastare il dato dolente del prezzo inziale dell’autoveicolo.

In futuro sarà sempre così?

C’è un altro fattore che, sempre con l’obiettivo di leggere la transizione con razionalità e approccio critico, va sottolineato. Ad oggi, in Italia, i modelli non inquinanti disponibili sul mercato sono in totale 170, per quanto concerne le BEV (full electric) il numero di modelli tra cui scegliere è di 65. Il numero dei modelli “elettrici” (BEV e PHEV) è cresciuto di ben dieci volte dal 2015. Contestualmente il prezzo medio delle BEV car nel 2022 non è cresciuto e, in comparazione alle PHEV, è addirittura diminuito. Dati incoraggianti che dovrebbero portare a una riflessione: se in 7 anni l’offerta è così sensibilmente cresciuta e il prezzo diminuito, da qui al 2035 quanto margine di miglioramento avremo sul versante acquisto?

Il modo preferito dai guidatori elettrici per ricaricare? Il punto di ricarica domestico, alternativa pratica e conveniente

Perché annoverare la colonnina di ricarica da installare a casa tra le ragioni per cui acquistare un’elettrica conviene? I dati ci dicono che l’auto elettrica, per il 70% dei guidatori sostenibili Italiani, si ricarica a casa.

L’accesso sempre disponibile, la facilità di utilizzo e la pratica possibilità di gestione via App ne fanno la scelta più comune. Insomma, la colonnina è il prodotto che rende possibile la transizione alla mobilità sostenibile e la sua presenza sul mercato rende il passaggio all’elettrico più dolce sotto tanti aspetti, tra cui:

  • la sicurezza: minimizza i rischi connessi all’utilizzo, sia per la persona che per il contatore e l’impianto;
  • la convenienza: grazie alla sinergia con il fotovoltaico, come nel caso di Prism Solar, è possibile ricaricare l’auto gratis utilizzando l’energia prodotta dai pannelli;
  • l’essere a prova di futuro: ritornando al concetto di investimento ripagato sul lungo periodo, le colonnine proposte da Silla Industries sono aggiornabili, sia a livello hardware che software e pensate per accompagnare – guidatore e veicolo – il più a lungo possibile nel loro viaggio, adattandosi alle esigenze che evolvono.

Basteranno queste buone ragioni a rendere più decisiva la presenza sulle nostre strade di veicoli elettrici? Intanto c’è da augurarsi che l’espansione di questo mercato inneschi un circolo virtuoso e che l’aumentare della domanda sia sostenuto da soluzioni ed iniziative congrue a non fare di questo cambiamento un passo nel buio, quanto un passaggio a misura di ambiente e di persona.

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