Perché la ricarica dei veicoli elettrici in condominio è importante?
La scelta di ricaricare l’auto elettrica presso la propria abitazione accomuna la maggior parte degli automobilisti elettrici, considerando che il 90% delle ricariche avviene in un contesto privato.
La ricarica a casa è un trend che, le politiche Europee, mirano a supportare anche per mezzo di direttive come l’EBPD (Energy Performance Building Directive), per far sì che gli Stati Membri eliminino gli ostacoli all’installazione di punti di ricarica negli edifici residenziali e garantiscano il cosiddetto “diritto alla connessione” anche agli edifici condominiali. Questi ultimi, in Italia, sono oltre un milione e duecentomila e ci vivono più di quaranta milioni di abitanti.
L’installazione di punti di ricarica negli edifici residenziali, compresi i condomìni, rappresenta un vantaggio sotto diversi punti di vista:
- Sicurezza: se si desidera ricaricare da casa, la ricarica effettuata per mezzo di dispositivi a norma, installati da personale esperto, è di gran lunga più sicura rispetto all’utilizzo del caricatore portatile, fornito con l’autovettura.
- Sostenibilità: consentire il più ampio accesso alla ricarica a casa, per mezzo dell’installazione di wallbox, è una delle vie principali per supportare attivamente la fattibilità della transizione.
- Valore immobiliare: l’immobile, già predisposto a esigenze future, in linea con le politiche comunitarie, aumenta il proprio valore commerciale.
In che modo si può ricaricare l’auto elettrica a casa o in condominio?
In condominio ma anche in box auto privati, la ricarica dei veicoli spesso si basa su infrastrutture di ricarica in corrente alternata (AC) che utilizzano la cosiddetta ricarica in Modo3.
Il Modo3 è il più scelto, nonché il più consigliabile, in quanto prevede l’utilizzo di wallbox.
I caricatori come Prism sono infatti fondamentali per ridurre il rischio di danneggiamento dell’impianto elettrico e della vettura.
L’energia viene trasmessa all’auto per mezzo di cavi, dotati di connettore integrato. Per il contesto residenziale il connettore standard è quello di Tipo2, per le auto elettriche, e Tipo 3A, per i veicoli elettrici leggeri.
Approfondimento: il connettore standard di TIPO 2 (Mennekes)
- Provvisto di 7 contatti (5 contatti di potenza: L1, L2, L3, N, PE e 2 contatti di comunicazione: PP (prossimità)
- Il connettore Tipo 2 è lo standard europeo per le stazioni di ricarica in corrente alternata ed è il connettore più utilizzato sulle auto elettriche dai costruttori europei di veicoli elettrici.
- Questo connettore si può usare sia per le ricariche monofase sia per le ricariche trifase
- Prism è il caricatore universale per le auto elettriche anche in quanto tutta la gamma è dotata di connettore di tipo due.
Quanto consuma la ricarica di un’auto elettrica?
Il consumo di energia per una ricarica completa di un veicolo elettrico dipende principalmente dalla capacità della sua batteria. In generale, maggiore è la capacità della batteria, maggiore sarà il consumo di energia per una ricarica completa.
Le auto elettriche in commercio solitamente hanno pacchi batteria con capacità comprese tra 30 kWh e 80 kWh. Questo si traduce in autonomie reali che variano da 250 a 500 km con una singola ricarica completa.
Ricordiamo sempre che questi valori possono variare in base al modello specifico dell’auto e alle condizioni di guida.
Quali sono gli obblighi per installare i punti di ricarica nel condominio?
Innanzitutto è bene distinguere tra punto di ricarica a uso privato, vale a dire di proprietà e d’uso del singolo e dispositivo a uso condominiale, quindi disciplinato dal regolamento condominiale.
Per quanto riguarda i documenti necessari all’installazione di un punto di ricarica, la legge * stabilisce che la realizzazione di punti di ricarica in immobili e aree private anche aperte a uso pubblico, resta attività libera non soggetta ad autorizzazione né a segnalazione certificata di inizio di attività se sono rispettati i seguenti requisiti e condizioni:
- il punto di ricarica non richiede alcuna modifica all’impianto elettrico esistente: se parliamo di ricarica domestica, in una casa/villetta singola, non ci sono problemi, se però facciamo riferimento al protagonista di questo articolo, quindi al condominio, vi è una considerazione da fare. Gli edifici condominiali sono infatti annoverabili tra gli impianti sopra i 6kW e, come previsto dal Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, infatti, richiedono una progettazione a cura di un professionista abilitato iscritto all’ordine professionale, secondo la specifica competenza tecnica richiesta, il cui onere ricade di volta in volta sul condominio o sul condomino.
- Il punto di ricarica è conforme ai vigenti standard tecnici di sicurezza e conforme alle certificazioni antincendio.
- L’l’installazione del punto di ricarica è effettuata da un soggetto abilitato e nel rispetto delle norme di sicurezza elettriche: per quanto riguarda Prism, possiamo proporti diverse soluzioni per installarlo a casa tua o nel tuo condominio: puoi avvalerti del tuo installatore di fiducia, oppure fare affidamento su uno dei nostri partner presenti sul territorio nazionale.
- L’ installazione è completata con il rilascio di un certificato di conformità dell’impianto e del suo funzionamento nel rispetto delle norme di sicurezza elettrica come previsto dall’art. 7 del decreto 37/2008.
Perché Prism Solar è il modello perfetto per la ricarica in condominio?
Alcuni modelli in commercio, tra cui il nostro top di gamma Prism Solar, possono essere installati anche in Cluster, vale a dire a gruppi, fino a un massimo di 30 unità.
Inoltre, considerato che uno degli aspetti più critici legati all’installazione dei punti di ricarica in condominio è la corretta rendicontazione dei consumi energetici, attivando il servizio charge.to.it, si arriva a semplificare di molto questo tipo di procedura.
Infine, con il modello Prism Solar è possibile ricaricare in modo green e risparmiando. Come? Sfruttando l’energia Solare prodotta in eccesso dal fotovoltaico.
E se l’impianto fotovoltaico è condominiale?
Anche nel caso di impianti condominiali è possibile utilizzare l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico, anche con sistemi di accumulo. In condominio, infatti, le maggiori richieste energetiche avvengono normalmente la sera. È necessario però che l’impianto di produzione, l’infrastruttura di ricarica e l’eventuale sistema di accumulo siano sottesi allo stesso POD.
Condomìni e incentivi statali per il bonus colonnine
Le più recenti disposizioni in materia di incentivazione statale per l’acquisto e la posa in opera delle colonnine di ricarica, prevedono che i beneficiari del bonus siano tanto le persone fisiche, quanto i condomìni, rappresentati dall’amministratore pro tempore o condomino delegato, per le parti di uso comune.
Per il 2024, infatti, il Ministero avrà la possibilità di concedere un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa, nel limite massimo di €1500 per persona fisica richiedente. In caso di posa in opera sulle parti comuni degli edifici condominiali, il limite massimo concedibile è innalzato a €8000.
Installazione di colonnine e ristrutturazione, i casi:
Nei Comuni che hanno adeguato il regolamento edilizio secondo le ultime prescrizioni normative, alcune condizioni riguardano l’installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli
Nuove costruzioni: Per gli edifici di nuova costruzione, sia a uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore a 500 mq, sia a uso residenziale con almeno 10 unità abitative, è obbligatorio predisporre l’allaccio per l’installazione di infrastrutture di ricarica. Questo è un requisito per ottenere il titolo abilitativo edilizio. Inoltre, ogni spazio adibito a parcheggio coperto o scoperto e ciascun box auto deve essere idoneo per l’installazione di un’infrastruttura di ricarica, e per gli edifici residenziali con almeno 10 unità abitative, almeno il 20% dei posti auto deve avere questa predisposizione.
Ristrutturazioni importanti: Quando un edificio esistente è sottoposto a una ristrutturazione importante (ad esempio, rifacimento dell’impianto termico, pareti esterne, tetto o impermeabilizzazione delle coperture), se i lavori coinvolgono il parcheggio interno o le infrastrutture elettriche dell’immobile, scatta l’obbligo di predisporre l’allaccio per la ricarica dei veicoli.
Fonti dell’articolo
Motus E, “Guida per le Ricariche condominiali e private 2024″, Giugno 2024