La mobilità elettrica si sta trasformando: oltre alla ricarica rapida e alla riduzione delle emissioni, oggi i veicoli possono integrarsi nei sistemi energetici domestici e di rete, assumendo il ruolo di risorsa di accumulo.
La tecnologia di ricarica bidirezionale trasforma il veicolo elettrico in un sistema di accumulo energetico intelligente, capace di alimentare l’abitazione (Vehicle-to-Home, V2H) e contribuire alla stabilità della rete nazionale (Vehicle-to-Grid, V2G).
In questo articolo analizzeremo i principi di funzionamento, i requisiti tecnici e normativi, lo stato dell’arte in Italia e le prospettive di sviluppo di questa innovazione destinata a ridisegnare il rapporto tra auto, casa e rete elettrica.
Cos’è la ricarica bidirezionale
A differenza della ricarica tradizionale, che prevede un flusso di energia unidirezionale – dalla rete all’auto – un sistema bidirezionale consente all’energia di muoversi in entrambe le direzioni: il veicolo non solo può prelevare energia, ma è anche in grado di restituirla. Questo processo è reso possibile dalla capacità di gestire la conversione di corrente.
Poiché la rete eroga energia in corrente alternata (AC) e le batterie operano in corrente continua (DC), i sistemi bidirezionali integrano convertitori reversibili AC/DC in grado di gestire sia la ricarica che l’erogazione verso abitazioni o rete. L’energia così estratta dalla batteria può essere indirizzata verso due principali destinazioni.
Vehicle-to-Home (V2H): vantaggi e applicazioni pratiche
Nello scenario Vehicle-to-Home, l’energia accumulata nella batteria del veicolo può essere utilizzata per alimentare l’abitazione o l’edificio a cui è collegato. Il V2H permette di sfruttare le fasce tariffarie più convenienti, ottimizzare l’autoconsumo e utilizzare il veicolo come riserva energetica di emergenza in caso di blackout.

Vehicle-to-Grid (V2G): ruolo e potenzialità nella rete
Il Vehicle-to-Grid configura i veicoli elettrici come unità di accumulo distribuito: possono assorbire energia rinnovabile in eccesso e restituirla alla rete durante i picchi di domanda, contribuendo alla stabilità del sistema elettrico.
Requisiti tecnici per V2H e V2G
Per poter sfruttare appieno il potenziale della ricarica bidirezionale, sia nella sua accezione domestica (V2H) che di rete (V2G) è necessario soddisfare alcuni requisiti tecnici:
- Veicolo compatibile con ricarica bidirezionale
- Wallbox bidirezionale (DC): dispositivi conformi allo standard ISO 15118-20
- Contatore bidirezionale e inverter compatibile
- Approvazione e integrazione con DSO (per V2G)
Il primo elemento essenziale per la compatibilità con V2H/V2G è un veicolo elettrico dotato della tecnologia hardware e software necessaria per gestire il flusso energetico in uscita; non tutti i modelli attuali supportano questa funzionalità (alcuni esempi noti includono la Nissan Leaf, la Mitsubishi Outlander PHEV, la Kia EV9 e la Renault Scenic E-Tech 2024).;
Il secondo componente cruciale è una wallbox bidirezionale, che operi in corrente continua (DC). Questa stazione di ricarica avanzata funge da intermediario tra il veicolo e la rete e deve essere conforme allo standard di comunicazione ISO 15118-20, il protocollo che regola lo scambio di dati tra il veicolo e l’infrastruttura di ricarica.
L’implementazione richiede un’adeguata preparazione a livello di sistema. Il V2H presuppone contatore bidirezionale e inverter bidirezionale compatibile per gestire l’energia all’interno dell’abitazione.
Per il V2G sono necessari approvazione e l’integrazione del sistema con il DSO (Distribution System Operator), ovvero il gestore della rete elettrica, un passaggio fondamentale ad oggi non ancora ampiamente diffuso e standardizzato in Italia.
La ricarica bidirezionale in Italia: stato dell’arte 2025
Sebbene già matura a livello internazionale, in Italia la diffusione della tecnologia bidirezionale è ancora limitata e circoscritta a contesti specifici: progetti pilota coordinati da operatori come ENEL X, Terna e Next Charge, finalizzati a definire modelli operativi e regole di mercato.
Le infrastrutture realmente operative richiedono l’uso di colonnine DC bidirezionali non compatibili con le più comuni e diffuse wallbox in corrente alternata (AC) utilizzate oggi in ambito residenziale.
Al momento, la modalità V2H rappresenta la tecnologia più accessibile per l’utente privato, trovando applicazione soprattutto come sistema di backup emergenziale in caso di interruzione della rete.
Limiti e sfide per la diffusione della ricarica bidirezionale
Nonostante i chiari vantaggi, l’adozione della ricarica bidirezionale si scontra con alcune criticità che ne limitano la diffusione su larga scala. Il principale ostacolo è economico: le wallbox bidirezionali hanno un costo fino a tre volte superiore rispetto a un caricatore tradizionale. A ciò si aggiunge la compatibilità limitata, ristretta ai soli modelli di veicolo predisposti.
A livello di sistema, la principale sfida è normativa. L’assenza di una regolamentazione chiara e standardizzata per il V2G impedisce di definire le modalità di integrazione e la remunerazione economica per l’energia restituita alla rete da parte degli utenti, bloccando il pieno sviluppo del mercato.
Un aspetto da non sottovalutare è il potenziale impatto sull’usura del pacco batteria. Nonostante gli studi attuali dimostrino che i cicli aggiuntivi di carica e scarica (V2G/V2H) abbiano un effetto contenuto, è indispensabile che i processi che vedono l’utilizzo della batteria come accumulo domestico siano gestiti e regolati attraverso software avanzati.
Soluzioni Silla e sviluppi futuri
Una domanda ricorrente è: è possibile utilizzare le comuni wallbox in Corrente Alternata per la ricarica bidirezionale (AC wallbox) ?
Allo stato attuale la risposta è negativa: sebbene gli standard internazionali prevedano in linea teorica anche la bidirezionalità in AC, tutte le applicazioni reali e operative oggi in commercio impiegano esclusivamente dispositivi in Corrente Continua (DC).
Per colmare questa lacuna, Silla Industries sta sviluppando una wallbox bidirezionale progettata per supportare in modo nativo sia la modalità V2H che la V2G, e pienamente conforme allo standard ISO 15118-20. Il progetto è allineato con le direttive europee AFIR e RED III e con le roadmap tecniche previste per la mobilità elettrica intelligente
Questa soluzione, integrabile negli ecosistemi di smart charging grazie al protocollo OCPP, offrirà agli utenti Silla (ad esempio della linea Prism) la possibilità di evolvere in modo nativo verso la bidirezionalità.
Segui gli sviluppi sul nostro blog per aggiornamenti e analisi sulle tecnologie emergenti.