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NACS o CCS 2?

Una riflessione sugli standard attuali e potenziali è la protagonista del nostro position paper di Luglio

Il “conflitto” sugli standard non si limita ai connettori. La questione del Plug&Charge

CharIN e.V. è un’organizzazione no-profit aperta alle aziende di tutto il mondo, coinvolte nel business della mobilità elettrica.

Istituita nel 2015, da sempre punta ad unificare gli standard globali di ricarica dei veicoli elettrici. Il risultato delle operazioni condotte finora, ha portato all’affermarsi di CCS2.

Connettore CCS 2

Questo connettore gode di un posizionamento centrale nella zona Euro.

Con il passare degli anni le principali case automobilistiche, alla pari dei brand produttori di soluzioni per la ricarica, hanno dotato i loro prodotti di connettori a standard CCS2.

La scelta è avvenuta in un clima di concorrenza onesta e condivisa, nonché di cooperazione garantita.

Da quel momento, come intuibile, le scelte di Charin sono state volte all’attribuzione di standard tecnico al Combined Charging System.

Operazione riuscita se, considerando la ricarica pubblica, attualmente ci sono 61.000 caricatori pubblici CCS2 e 40.000 Supercharger Tesla.

I tre pillars “consumer oriented” su cui si fonda la sua attività, come dichiarato dall’organizzazione, sono i seguenti:

  • creare una rete di ricarica per veicoli elettrici completamente interoperabile
  • difendere lo standard per garantire l’effettiva progressione ed il consolidamento della transizione
  • salvaguardare in toto l’esperienza utente.

Standard tecnico vs Modello dominante: il caso di CCS2 e NACS in USA

Seppur membro dell’organizzazione, il colosso dell’elettrico Tesla occupava “de facto” una posizione contrastante fin dal principio, rispetto alle posizioni di CharIn.

Infatti tutti i veicoli del brand di Elon Musk si ricaricano con l’uso di NACS, il connettore coniato da Tesla.

NACS – North American Charging Standard

Grande la metà del CCS2 a fronte di una potenza “al quadrato”, rispetto allo standard Type2, con oltre un decennio di utilizzo alle spalle e 20 miliardi di chilometri di ricarica EV, il connettore di ricarica Tesla è il più collaudato in Nord America. 

Consapevole della propria posizione di modello dominante, Tesla ha dato vita a una campagna tesa a ufficializzare NACS come standard negli Stati Uniti.

Dallo scorso Novembre diversi “big” delle case automobilistiche hanno aderito alla mobilitazione.

Negli Stati Uniti con ogni probabilità assisteremo quindi a un allargamento del bacino di veicoli dotati di caviconnettori per i veicoli NACS e, di conseguenza, compliant alla rete Supercharger.

Oltre a Tesla i brand che, in America, hanno già firmato un accordo con Tesla per dotare i propri veicoli di connettore NACS sono:

  • Ford
  • General Motors
  • Volvo
  • Polestar

Mentre, proprio in questi giorni, Volskwagen avrebbe iniziato una fase di trattativa per il proprio mercato USA.

Pro NACS – non solo i produttori di auto, l’opinione di SAE

La Society of Automotive Engineers, nota anche come SAE, è l’associazione di categoria che sviluppa e pubblica standard tecnici (anche per quanto concerne i caviconnettori per i veicoli elettrici), linee guida e best practice per diverse aree dell’ingegneria automobilistica e dell’aviazione.

Accanto ai produttori automotive, proprio in questi giorni, SAE ha dichiarato che standardizzerà il connettore NACS sviluppato da Tesla:

“In questo modo, qualsiasi fornitore o produttore sarà in grado di utilizzare, produrre o distribuire il connettore NACS sui veicoli elettrici (EV) e sulle stazioni di ricarica in tutto il Nord America

La posizione di CharIN

La risposta dell’associazione non tarda ad arrivare e prende le distanze dal flusso degli eventi:

“L’industria globale dei veicoli elettrici non può prosperare con diversi sistemi di ricarica in concorrenza tra loro. CharIN sostiene standard globali e definisce i requisiti sulla base dei contributi dei suoi membri internazionali. Il CCS è lo standard globale e quindi si concentra sull’interoperabilità internazionale e, a differenza del NACS, è a prova di futuro per supportare molti altri casi d’uso oltre alla ricarica rapida pubblica in corrente continua. Annunci precoci e non consolidati di cambiamenti creano incertezza nel settore e ostacolano gli investimenti”.

CharIN Response to Ford Announcement to use the NACS Proprietary Network
Sul Plug&Charge – la questione è ancora aperta

Come noto, Tesla è stata pioniere del servizio di ricarica Plug&Charge (PnC).

Questa modalità di accesso alla ricarica prevede che l’utente Tesla possa ricaricare presso le stazioni Supercharger di tutto il mondo, senza l’ausilio di card RFID per l’identificazione e/o il pagamento.

Un aspetto importante, quello del PnC, che porta la discussione a proposito dei connettori sul piano d’uso, oltre che sul piano produttivo.

Dati gli ultimi sviluppi, la modalità Plug&Charge (finora riservata ai veicoli Tesla di tutto il mondo), verrà estesa anche ai modelli delle aziende che progressivamente abbracceranno l’adozione di NACS?

L’alternativa Europea al Plug and Charge

Mentre il sistema Tesla viene sempre più apprezzato, permettendo a tutti i propri conducenti di ricaricare l’auto presso i supercharger in maniera automatica (se necessario con l’ausilio di un adattatore), l’Europa si sta concentrando sulla diffusione della “Ricarica ad hoc”.

Ricarica ad hoc che prevede che sia data all’utente la possibilità di pagare ogni singola ricarica utilizzando i normali metodi di pagamento (carte di credito oppure online) senza che questi sia obbligato ad aderire ad un circuito di ricarica, anche se questa modalità resterà comunque disponibile.

Soluzione che non risolve, tuttavia, l’aspetto del riconoscimento automatico della vettura: sia per l’attivazione che per l’erogazione della ricarica, nonché per il pagamento della sessione effettuata, offrendo una user experience di qualità inferiore rispetto ad un plug & charge.

Ricarica più semplice: ecco la richiesta dei guidatori di EV

Secondo i più recenti sondaggi, come l’EV Driver Survey Report 2023:

“Gli automobilisti cercano una maggiore semplicità (…) il 47% degli degli intervistati* è disposto a pagare leggermente di più per un unico metodo di accesso ai punti di ricarica”.

Shell, sondaggio annuale  sui conducenti di veicoli elettrici

Sotto questo profilo la molteplicità dei circuiti, l’eterogeneità dei sistemi di identificazione e di pagamento a loro connessi o il passaggio attraverso il pagamento digitale non agevolano l’esperienza utente. Al contrario l’estrema praticità rappresentata dal riconoscimento e pagamento automatico reso possibile da PnC aggiunge un valore considerevole alla ricarica.

Conclusioni

L’accordo sull’adozione di NACS negli Stati Uniti da parte di altri produttori di auto, oltre a Tesla, è con ogni probabilità destinata ad estendersi nel settore automotive di ultima generazione.

Se oltre che sullo standard fisico del connettore, i “nuovi adopters” di NACS dovessero muovere il loro interesse alla modalità Plug and Charge, l’Europa rischierebbe di trovarsi in una posizione di forte svantaggio competitivo.

Infatti finché non verrà implementato un sistema PnC europeo, compatibile al CCS2, l’Europa rischia di doversi assoggettare anche alla modalità di fruizione della ricarica.

Silla‘s take

I tempi sono maturi, e gli ultimi avvenimenti d’oltre oceano richiedono un’accelerazione del processo decisionale che vada a vantaggio degli utenti, migliorando semplicità e praticità della ricarica, ed offrendo ai produttori un quadro certo di standardizzazione della soluzione adottata per le tipologie di caviconnettori.

Auspichiamo quindi che, oltre a una riflessione sullo standard fisico, si stimoli un dibattito partecipativo su un futuro Plug and Charge Europeo compatibile con CCS2. 

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